Il Ku Klux Klan
Il Ku Klux Klan (KKK) fu fondato nel 1865 nella città di Pulaski, Tennessee, come organizzazione segreta di ex combattenti confederati, con l'obiettivo di preservare il potere politico e sociale dei bianchi e di impedire l'emancipazione dei neri.
Negli anni successivi, il KKK si diffuse rapidamente in tutto il Sud degli Stati Uniti, utilizzando la violenza, le intimidazioni e l'omicidio per dar luogo ad atti dimostrativi di sicuro impatto tanto presso la popolazione bianca che nelle comunità nere. Nel 1868, la prima era del Klan terminò con l’approvazione del Civil Rights Act e l'approvazione del 14° emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che garantiva la cittadinanza e l'eguaglianza di diritti ai neri.
Tuttavia, il Klan fu rifondato nel 1915 come una sorta di "movimento patriottico" con l’obiettivo di proteggere la "vera" identità americana, incarnata dai bianchi anglosassoni e protestanti, contro gli immigrati e le minoranze. Il Klan guadagnò rapidamente popolarità in tutto il paese, con un forte seguito nella regione sud degli Stati Uniti, tra cui la Georgia.
Nella Georgia del primo Novecento, il Klan divenne una forza politica influente, con numerosi membri e sostenitori che lavoravano in settori come la politica, il giornalismo e l'imprenditoria. La violenza del Klan nella Georgia del primo Novecento fu spesso rivolta contro gli afroamericani, ma anche contro gli ebrei, i cattolici e gli immigrati. Ai tempi, le pratiche e i regolamenti del Klan erano segreti, ma alcuni aspetti dell’organizzazione della setta erano noti a larga parte della popolazione. Tra questi si annoverano l’anonimato dei membri, assicurato dalle tuniche e i cappucci indossati durante i ritrovi, e la messa in atto di rituali religiosi segreti.
Tra gli episodi più noti della storia del Klan in Georgia si annovera il linciaggio di Leo Frank, un ingegnere ebreo di New York che era stato accusato dell'omicidio di una ragazza di tredici anni, Mary Phagan, avvenuto nella fabbrica in cui lavorava. Nonostante l'assenza di prove conclusive, il 26 agosto del 1913 l’imputato viene condannato a morte per impiccagione. Seguono anni di ricorsi di appello, fino a quando, il 21 giugno 1915, il governatore dello Stato della Georgia John M. Slaton decise di commutare la pena nel carcere a vita. All’emanazione del provvedimento seguì una sommossa, alla cui testa era il nuovo Ku Klux Klan, nei panni dei “Cavalieri di Mary Phagan”. La folla inferocita assediò la prigione in cui Leo Frank era detenuto e lo rapì. Fu ritrovato legato mani e piedi, e impiccato ad un albero in direzione della casa di Mary Phagan.
Il Klan continuò a esercitare una vasta influenza in Georgia e in altri Stati del Sud del Paese fino agli anni '30, quando il suo potere iniziò a declinare a causa dell'espansione delle leggi federali, che proteggevano i diritti civili delle minoranze.
